Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi
“Abbiamo preso tutte le sedie?” Chiese il cónza (seggiolaio) al gabùro (giovane apprendista). “Non sia mai che qualche zàepa (committente) si lamenti e che nol scàia aldrìt el nos timpèlo (non ci paghi adeguatamente)!” Nella prima metà del Novecento i seggiolai dell'Agordino, artigiani esperti nella fabbricazione di sedie e nell’impagliatura, si spostavano stagionalmente verso altri lidi, spingendosi fino alla Toscana e alla Francia. Per comunicare tra di loro e per non essere compresi dai profani adottavano uno specifico gergo, lo scapelamént del cónza.