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Rosćio

L’origine etimologica di questa parola è preromano *gorost; (da LABRUSCA vite selvatica) (Dell’Andrea, 1997). In italiano, “veratro”


Questa pianta era una risorsa preziosa, con una miriade di utilizzi che si intrecciavano con la vita quotidiana e le tradizioni dell'epoca.


La bollitura della sua radice non solo produceva un antiparassitario potente per proteggere il manto dei bovini, ma offriva anche un rimedio efficace per curare la rogna degli ovini, grazie all'unguento che ne derivava.


Ma non finiva qui: l'acqua profumata delle radici, dopo la sua elaborazione, diventava una tintura preziosa, utilizzata per colorare i tessuti di mezzalana. Un'arte antica che dava vita a vestiti vibranti di tonalità naturali.


Questo sapere antico, benché non incarnato in oggetti esposti nei luoghi di memoria come il Museo delle Attività di Trasformazione e del Latte di Lozzo, rivela la profonda importanza che aveva nella cura e nella protezione del bestiame, una parte fondamentale della vita rurale dolomitica di un tempo.


Per approfondire:


veratro


s.m. (pl. rosće)


(bot. Veratrum varie specie album, nigrum, viridis). Vive in prati umidi e nei pascoli di quota. Pianta con radici molto velenose, che a volte vengono confuse con quelle, invece innocue, della genziana gialla usata per aromatizzare la grappa. Il veratro si usava per tingere i vestiti di mezzalana, si cuoceva con l'acqua e poi vi si immergevano i tessuti nella tintura. Le pezze si coloravano di un verde pallido, grigio. Varda de no sbaliate a tole su radis, che no te confonde l anziana col rosćio (trad. italiana: guarda di non sbagliarti a raccogliere radici, rischi di confondere la genziana con il veratro) (Dizionario della gente di Lozzo, 2004).



  1. bot.


(Veratrum album L.); rosćio masćio veratro maschio (con la spiga fiorita); al rosćio se lo doraa par ncolorì la lana e la tela de medalana – il veratro si adoperava per tingere la lana e la mezzalana. - Facendo bollire in acqua le radici del veratro si otteneva un potente antiparassitario per i bovini (se i lo dasea su a le vace); - con rosćio si indica anche la pianta primaverile del colchico (v. fior del mal de testa) (De Donà e De Donà Fabbro, 2011)


Esiste nelle seguenti varianti:



  • Agordino settentrionale: aurosch m. bot. con la radice del veratro si fa un infuso con cui si lavano i vitelli per liberarli dai pidocchi.

  • Agordino centro meridionale: aorosch/aurosch/arosch/orosch/rosch/arost.

  • Comelico Superiore: rosćiu.

  • Cortina d'Ampezzo: rosćio.

  • Zoldo: varosch/taurosch.


 Didascalie immagini  




Foto 1: Veratrum album L. - rosćio; Data: luglio 2003; Autore: Giannantonio De Donà Vicare.

Collezione

Union Ladina Cadore de Medo

Autore

Union Ladina Cadore de Medo

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