Filò Ladin: Filò Ladin / Al lavoro

Pazedin

Il Pazedin, un piccolo scrigno di legno con una capacità di 2-3 litri, trasporta con sé il racconto di un'epoca di fatiche e semplicità (Croatto pag. 366). Originariamente utilizzato durante la mungitura di capre e pecore, questo strumento umile si erge come simbolo di un'attività agricola passata.


Le testimonianze orali, preziosi frammenti di memoria, ci svelano che il Pazedin non era solo un compagno nella mungitura, ma anche un fedele custode del pranzo di chi si immergeva nei campi o nei boschi per l'intera giornata. La chiusura del coperchio, con un'asticella orizzontale, diventa un gesto di praticità, consentendo l'apertura sicura e il trasporto senza perdite. Questo particolare elemento tecnico diventa un'icona di ingegnosità, un'espressione tangibile di come gli strumenti quotidiani siano stati adattati per soddisfare le esigenze della vita rurale.


Il Pazedin diventa quindi non solo un oggetto in legno, ma un ponte verso un passato che si svela attraverso la sua forma e il suo utilizzo, un'emozionante testimonianza delle fatiche e delle saggezze che definirono le comunità di un tempo.


Foto 1: Pazedin 


Foto 2: Pazedin (aperto)


Foto 3: Pazedin (chiuso)


Foto 4: Pazedin (particolare)


Data e autore: Gennaio 2024, Gualtiero Bonera; Provenienza: Museo degli Usi e dei Costumi della Valle di Goima; Licenze: proprietà (delle foto) del Comune di Val di Zoldo.

Collezione

Museo degli Usi e Costumi della Val di Goima

Autore

Museo del Ferro e del Chiodo

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