Sant Antone
Un tempo il collegamento tra Selva e il resto del Cadore avveniva attraverso un sentiero che passava alle pendici del monte Pelmo, tramite il valico di Forcella Forada. Proprio qui è stato costruito un capitello dedicato a Sant’Antonio da Padova che fungeva anche da riparo per i viandanti, essendo il percorso piuttosto impervio e pericoloso, soprattutto in condizioni metereologiche avverse.
Pur trovandosi in territorio cadorino, è un luogo molto caro alla gente di Selva e viene visitato da paesani e turisti più volte all’anno. Sant Antone da Padova è noto, infatti, come santo protettore dei matrimoni, dei bambini e dei viaggiatori oltre che come “santo dei miracoli”.
A Forcella Forada sorge un capitello eretto in onore di sant’Antonio da Padova che ricorda un evento nel passato.
“La leggenda narra di un uomo e di due buoi sorpresi da una tempesta di neve in tardo autunno mentre stavano per raggiungere la cima - si legge nell’iscrizione del capitello -. La nevicata sempre più fitta rendeva estremamente difficoltosa la marcia per cui l'uomo, visto che ormai perduto promise a Sant’Antonio l’ erezione di un capitello se si fossero salvati lui e i buoi. La fede gli giovò perché riuscì a scollinare pressoché indenne e raggiungere Pescul. La promessa fu, poi, mantenuta”.
Didascalie immagini/video
Foto 1: Immagine di Sant’Antonio da Padova in località Le Pause; Data e autore: 07 maggio .2021, Marika Cazzetta.
Foto 2: Capitello dedicato a Sant’Antonio da Padova in località Marzeluch, sulla strada che unisce Selva di Cadore a Caprile; Provenienza: Racc. Union Ladign da Selva.
Foto 3: Targa apposta sul capitello di Marzeluch; Provenienza: Racc. Union Ladign da Selva.
Foto 4: Il capitello eretto in onore di sant’Antonio da Padova a Forcella Forada; Data e autore: 13 giugno 2021, Marika Cazzetta.
Foto 5: Targa apposta sul muro del capitello che narra la leggenda legata alla sua costruzione; Data e autore: 13 giugno 2021), Marika Cazzetta.
Tags