Filò Ladin: Filò Ladin / Sotto il tetto

Tabià

Il termine tabià, (dal latino tabulatum: ‘fatto di tavole’), nell’agordino rappresenta il caratteristico fienile dolomitico. Questa struttura poteva essere costruita con assi, a travi incastrate (a dof) o, più raramente, interamente in muratura (Rossi, 1992).


All'interno del fienile, il fieno viene accuratamente conservato, sistemato sopra un pavimento composto da travetti ben connessi o robuste assi di larice. Una parte di questa struttura, caratterizzata da un pavimento spesso in pietra, era anticamente dedicata all'aia e svolgeva la funzione di luogo per la trebbiatura manuale delle biade. Una botola nel pavimento di legno chiude il passaggio attraverso il quale il fieno viene introdotto nella stalla mentre l'accesso al fienile avviene tramite un ponte in legno o un terrapieno, agevolando l'ingresso delle donne con fasci di fieno e dei carri carichi di foraggio attraverso una grande porta, originariamente dotata di una serratura e chiave. Le assi o travi della struttura sono disposte in modo da consentire la circolazione dell'aria, garantendo un'adeguata aerazione del fieno.


Osservando le immagini, emergono emozioni legate alla fatica, alla soddisfazione e all'amicizia, trasportandoci in un'epoca in cui la vita era scandita dai ritmi naturali delle stagioni e le comunità locali dipendevano dalla collaborazione e dalla solidarietà reciproca. 


Didascalie immagini


Foto 1: Casa storica nel centro antico di Canale d'Agordo con larin (caminetto), angolari a graffito e impalcatura lignea in stile alpino; anno: 2023; Provenienza: Archivio Fondazione Papa Luciani.


Foto 2: Fienile nel centro storico di Canale d'Agordo (Foto anni '90);  Provenienza: Archivio Fondazione Papa Luciani.


Foto 3: Giovani fanciulle nel cortile di casa. I fienili spesso erano luoghi di incontro dove si faceva filò (anni '30-'40);  Provenienza: Archivio Fondazione Papa Luciani- Fondo Maria Adami Bagatela.

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Collezione

Museo Papa Albino Luciani MUSAL

Autore

Fondazione Papa Luciani

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