Regulä
La parola regulä, nel territorio Comelico, significa regola e indica sia un insieme di beni agro-silvo-pastorali sia una comunità di persone (regolieri) che possiede e gestisce collettivamente questi beni.
In quanto appartenenti da tempo immemorabile alla comunità, queste proprietà collettive sono indivisibili, inalienabili e vincolate in perpetuo alla loro destinazione.
Le Regole sono attestate nei documenti fin dal XII secolo, ma sono certamente più antiche: fin dal Duecento vennero formalizzati per iscritto i patti che regolavano l'uso della proprietà collettiva in appositi statuti, detti LAUDI.
Abolite nel XIX secolo, le Regole del Cadore vennero ripristinate nel 1948 e amministrano ancora oggi il patrimonio comune.
Le Regole hanno amministrato per secoli il territorio del Cadore gestendo le poche risorse concesse da un ambiente climaticamente ostile secondo i principi delle democrazia e della solidarietà. Curavano i pascoli ed i boschi secondo precise consuetudini volte alla conservazione del patrimonio attraverso le generazioni. L’amministrazione del territorio da parte delle Regole è stata fondamentale per la sopravvivenza in montagna.
Alcune parole strettamente collegate a questo termine sono:
Vicinia: antica definizione della Regola;
Faulä: termine antico che definisce l'assemblea dei capifamiglia di una Regola;
Laudu: lo statuto che contiene tutte le norme della regola. Il laudo più antico del Comelico risale al 1200;
Marigu: antica definizione del caporegola, nei laudi si precisavano le modalità di riunione dell'assemblea per l'elezione del marigu. La partecipazione all'assemblea e l'accettazione delle cariche era obbligatoria sotto pena di sanzioni pecuniarie;
Laudados: assistenti del marigu nell'amministrazione delle Regole;
Massei: contabile della Regola.
Didascalia video
Video: Le Regole in Comelico; Provenienza: collezione Algudnei
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