La perusola, l'innominata
In questo bellissimo disegno di Paolo Paolucci è ritratta una cinciallegra (Parus Major), passeriforme presente in gran parte delle nostre vallate fino alle quote di 1500 metri che nel dialetto bellunese si indica con perusola. Nel dialetto, la stessa perusola indica anche la vulva. Non mancano filastrocche con doppi sensi più o meno espliciti: “Cin cin perusola, cosa fastu là sul fen? Me grete la perusola e stage masa ben”. Soprannomi e nomignoli sono usuali nella cultura popolare che tende a non nominare esplicitamente ma a sbizzarrirsi con grande creatività anche nei testi formalizzati giunti fino a noi come i canti, i modi di dire e gli indovinelli: si va dalla parona (padrona): “Al paron e la parona tuta not i se tacòna”, alla chitarra col canto popolare “La chitarra mia”, alla rosa, la fritòla (frittella), la Bernarda (“Nonostante l’ora tarda, viva sempre la Bernarda”) ecc...
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