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L’Agač: il giornale del paese

Durante la Seconda Guerra Mondiale i lavatoi presenti nelle varie frazioni del comune di Prato Carnico venivano usati come luoghi per reperire e scambiare informazioni e notizie più o meno attendibili.
Le donne facevano finta di lavare la biancheria pulita per poter andare ad informarsi al lavatoio.
Norina Canciani, classe 1922 di Prato Carnico, ha voluto farci dono del suo ricordo di giovane ragazza nel periodo della Seconda Guerra Mondiale con la pubblicazione del diario " Un anno di guerra, vita coi cosacchi".
Di seguito sono state estrapolate alcune frasi che mettono in evidenza il ruolo sociale ed aggregativo dei lavatoi nel particolare contesto della guerra.

- "Le notizie che vengono sfornate nella "Cort da Gnana" vengono poi riferite alle rispettive mogli o madri che a loro volta le passano nel lavatoio del "Agač" alle conoscenti, con la promessa di non dirle a nessuno. Le parole che chiudono ogni discorso sono: "qui si dice e qui resti". Naturalmente alla fine di ogni giornatatutto il paese ne è a conoscenza."

- "Per parecchio tempo, per una ragione o per l'altra, non sono andata all'Agač, ma oggi pomeriggio ho preso quattro stracci che non avevano bisogno di essere lavati (ma non era possibile andare a mani vuote) e mi sono messa con impegno a lavarli. Il lavatoio era quasi vuoto e le poche donne presenti non parevano disposte a fare confidenze. Ero quasi disposta a fare la via del ritorno quando sono arriviate alcune donne con novità importanti ma, a mio avviso, poco buone."

- "Sono andata come sempre all'Agač, che è il giornale del paese, però non è responsabile della veridicità delle notizie. "

- "Presa dal lavoro, posso passare all'Agač verso sera, cosa che non manco di fare. Ormai, la voglia di avere notizie sulla guerra è diventata un'ossessione e le rotelle del cervello girano in continuazione solo su questo perno, mentre continuo a portare su panni e a bagnarli per far finta di lavare onde potermi fermare. Mi sento molto ipocrita nel far finta di lavare la roba pulita, ma è l'unico modo per potermi fermare lì."

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Collezione

Museo Casa Bruseschi

Autore

Annalisa Cleva

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