Chiesette e sacelli votivi

In tempi in cui la povertà, le guerre e le pestilenze decimavano molte persone, i cimoliani, e, sentivano la necessità di ringraziare i Santi e la Madonna per aver scampato un pericolo o aver superato delle difficoltà.
Sono sorte a Cimolais, come in altri dolomitici , numerose chiesette, all’ingresso e lungo le vie del paese e nelle stradine che conducevano ai prati, dedicate a Santi o alla Madonna; la maggior parte per un voto, altre su resti di sacelli già esistenti.
Fra le più importanti ricordiamo le chiesette di San Bellino, San Floriano, la Chiesetta Alpina, le Aneme, le Crositte, Sant’Osvaldo e i capitelli della Madonna Addolorata, di quella di Fatima, di Lourdes, del Crocifissio, di Sant Antonio del Bresin e di Sant’Antonio della Valle.
Nei campi e nei prati, troviamo anche le croci rogazionali, punti di sosta nelle tre rogazioni che annualmente si tenevano anche a Cimolais per invocare la benedizioni sui raccolti e la liberazione da ogni male, pestilenza terremoti, fulmini e tempesta. L’Associazione, ormai da tre anni, ripercorre nel mese di luglio ed agosto, gli antichi sentieri per ricordare la tradizione millenaria di una comunità rurale che basava il proprio sostentamento sui prodotti della terra.
Attraverso una ricerca storica ed una raccolta di testimonianze sulla devozione popolare di un tempo che, anche grazie alla sensibilità dei cimoliani che hanno mantenuto in buono stato questo patrimonio, posso essere visibile ancora oggi.

Collezione

Ecomuseo Lis Aganis - Ecomuseo delle Dolomiti Friulane

Autore

Associazione Intorn al Larin

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