Padre Domenico De Rocco
Ciò che saltava subito all'occhio era la sua folta barba scura ma non era quella la caratteristica che più restava impressa in chiunque avesse avuto il piacere di conoscere Padre Domenico De Rocco.
Che fosse in seminario a Feltre, a Roma, in prima linea durante la guerra o nelle sterminate pianure cinesi dello Shensi le testimonianze spesso ricordano la sua indole gentile e servizievole ma che sapeva comandare, tanto da fargli guadagnare il soprannome di "maresciallo".
Padre De Rocco era solito inviare delle lettere alla sua famiglia in cui raccontava le peripezie che si trovava ad affrontare come quando i fedeli di un villaggio non lo volevano lasciar partire per tornare a casa o delle feste pagane che interessavano le popolazioni locali all'inizio dell'anno nuovo. Spezzoni di queste lettere furono occasionalmente inseriti fra gli articoli del bollettino parrocchiale di Canale D'Agordo "Il Celentone" tra il 1923 ed il 1940. Tutti questi racconti furono di ispirazione per il giovane Albino Luciani per avvicinarsi alla vita missionaria. Nonostante il Vescovo non gli abbia mai permesso di partire, egli fu comunque influenzato da figure come quella di Padre De Rocco e di altri missionari originari della sua parrocchia, che contribuirono a formare la sua sensibilità missionaria di vescovo, patriarca e papa.
Tags
- 2021
- DolomitesMuseum
- DolomitesMuseum2021
- MyDolomitesHome
- DolomitiCasaMia
- DolomitenMeinZuhause
- Andata e ritorno