Jacopo Linussio: esperienza in terra lontana + talento = primo imprenditore della Carnia.
Nei secoli passati, molte erano le persone che lasciavano la propria patria per andare in terre straniere ad apprendere un mestiere e poi ritornare. Tra queste ricordiamo, Jacopo Linussio.
Nacque a Villa di Mezzo, un borgo di Paularo, l’8 aprile 1691.
Non appena raggiunta l’età per essere assunto come garzone, si recò per un periodo di apprendistato a Villach, uno dei centri di lunga tradizione tessile della Carinzia.
Rientrò a Tolmezzo, dove lavorò come garzone nell’azienda Zanin-Pradotti e successivamente nel 1717 creò un opificio a Moggio Udinese.
Tra il 1738 e il 1741 aprì una fabbrica a Tolmezzo e successivamente a San Vito al Tagliamento (la Ca’ Bianca). Linussio viene considerato il primo imprenditore della Carnia, che grazie al suo talento e alle sue doti riuscì a legare la grande industria all’artigianato domestico. Alle sue dipendenze arrivarono a lavorare fino a 30 mila persone e 1200 erano i telai sparsi nei vari centri abitativi della regione, che lavoravano per lui.
Egli ottenne numerosi privilegi dalla Repubblica di Venezia come l’abolizione dei pesanti balzelli sui lini e lane di importazione, in cambio di un notevole incremento della manodopera e del prodotto.
Le fabbriche del Linussio erano famose in tutta l’Europa ed i suoi manufatti venivano esportati sino in Asia e in America. Dopo la sua morte (17 giugno 1747) la fabbrica conobbe alterne vicende, sino al fallimento nel 1815.
Linussio ha contribuito a scrivere un'importante tassello della storia economica della Carnia, grazie alla sua capacità imprenditoriale e alle antiche conoscenze apprese emigrando in terre straniere.
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