LA ROGAZION DA PLÊF DI GUART
“Dal trist timp e da tempiesta, dal flajel dal teremot, da fan e da vuera liberanus Domine” (Dal brutto tempo e dalla grandine, dal flagello del terremoto, dalla fame e dalla guerre liberaci Signore) è l’invocazione, insieme alle litanie dei Santi, che accompagna ancora oggi la processione dei fedeli durante la ROGAZION DA PLÊF DI GUART (Rogazione della Pieve di Gorto).
Una tradizione che affonda le proprie radici nei secoli, documentata già dal ‘600 e che, negli ultimi decenni, per ragioni sconosciute, era stata abbandonata.
Da trent’anni, grazie agli allora parroci della Pieve di Gorto don Lorenzo Dentesano e don Giuseppe Cargnello, la tradizione è ripresa e si è rinnovata diventando itinerante e ravvivando lo storico legame tra le comunità del Canal di Gorto. In origine la processione partiva dalla Basilica paleocristiana di S. Martino – culla della cristianità in Val di Gorto – per risalire poi il colle fino alla Pieve per la messa solenne; oggi viene ospitata di anno in anno anche nelle chiese figlie del piviere di Gorto, quindi a Ovaro, Forni Avoltri, Comeglians, Ravascletto, Sappada, Prato Carnico, Rigolato e Cercivento.
E’ solo per questa importate occasione che la preziosa croce astile del XVI sec. custodita al Museo della Pieve esce e va incontro alle croci delle chiese “figlie” vestite a festa per ricevere il loro omaggio con il tradizionale “Bacio delle Croci”, per poi seguire la processione verso la chiesa per la messa, in un corteo festoso di nastri che si librano nell’aria.
Le foto della Rogazione sono state gentilmente concesse da Ulderica Da Pozzo.
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