Il trasporto del legname
Non solo fossili caratterizzano le Dolomiti, ma anche boschi, risorsa primaria da sempre - sopratutto una volta - per l'economia del paese. E per trasportare il legname, in particolar modo quello che sarebbe arrivato a Venezia per essere lavorato e venduto, si usavano i cavalli e delle slitte apposta per trascinare in inverno i tronchi.
I tronchi venivano fatti scivolare lungo un canalone naturale, stretto e scosceso, o lungo condotti artificiali (casi rari); gli stessi venivano trasportati col cavallo a trascino e accatastati lungo le strade boschive. Il legname rimaneva nel bosco fino alle prime nevicate e poi spostato in appositi spazi a valle, sempre mediante slitte trainate da cavalli. I proprietari dei cavalli coinvolti nel lavoro venivano ricompensati in proporzione alla lunghezza e alla difficoltà del percorso effettuato.
Una volta che il legname veniva venduto all'asta veniva fatto scivolare in primavera, al disgelo, lungo il fiume Boite fino a Perarolo di Cadore: nel tragitto i tronchi venivano seguiti da uomini muniti di una lunga pertica provvista di uncino che serviva a disincagliare il tronco se necessario. Da Perarolo di Cadore il legname lavorato e trasformato in zattere "navigava" lungo il Piave fino a Venezia.
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