Officina di Storie: Inclinedliving / Adattamenti in alta quota

Stella alpina (Leontopodium nivale)

Da sempre affascina le persone e incita la fantasia: La Stella alpina nel leggendario mondo dei Monti Pallidi arriva addirittura dalla luna! In realtà proviene dalle steppe dell’Asia centrale, arrivata nelle Alpi alle fine dell’ultima grande glaciazione.
Come fiore di montagna per eccellenza si è perfettamente adattato alla vita in alta quota. Il suo “fiore” in realtà è composto da alcuni capolini circondati da brattee lanose – foglie, che simulano i petali di un fiore per attirare gli insetti impollinatori. Il bianco bagliore delle brattee è causato dal fatto che migliaia di piccole bolle d'aria intrappolate fra i finissimi peli spesso intrecciati e crespi, riflettono la luce. OItre ad attirare gli insetti in cerca di nettare, questi peli servono come protezione contro l'evaporazione e contro la perdita di calore. Recentemente si è scoperto che i peli stessi sono costituiti da fibre parallele con un diametro che è nell'ordine della lunghezza d'onda dei raggi UV e portano al suo assorbimento. Tuttavia, il resto della luce riesce a passare attraverso questa protezione solare lanosa, in modo che la pianta può eseguire la fotosintesi.
Non meraviglia, perciò, che estratti delle foglie di stella alpina - grazie al loro alto contenuto di antiossidanti - sono utilizzati anche in cosmetica come idratante e protezione UV per prodotti anti-invecchiamento e creme solari.

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Collezione

Ufficio Natura, Provincia autonoma di Bolzano

Autore

Ufficio Natura (Bolzano)

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