Officina di Storie: Mountainrites / Tra sacro e profano

Raganelle e battole

Conoscete questi strumenti? Si tratta di RAGANELLE e BATTOLE.

In dialetto trentino la RAGANELLA viene chiamata ràcola oppure ranèla, taodèla, grènga, gradèla. Veniamo al meccanismo: il dispositivo sono consiste in un listello di legno flessibile che batte contro i denti di un cilindro munito di manico, al quale si imprime un movimento rotatorio.
La BATTOLA invece è chiamata in dialetto bàtola, bandèla o batarèl. Si tratta di una tavola munita di un martello in legno o di due pesanti maniglie di metallo che battono con violenza sul legno.

Un tempo erano il divertimento dei bambini durante la Settimana Santa. Infatti, poiché vige il divieto di suonare le campane in segno di lutto per la morte di Gesù Cristo, dal Giovedì Santo, quando vengono “legate” (engropade), al Sabato di Pasqua, quando vengono “sciolte” (desgropade) al Gloria della Messa, i rintocchi che annunciano la Messa o accompagnano alcuni momenti delle funzioni erano sostituiti dal frastuono martellante proprio di raganelle e battole, usate dai più giovani. I bambini e ragazzini infatti correvano per le vie del paese suonando raganelle e battole per annunciare le funzioni religiose e in chiesa aspettavano con trepidazione l’ordine di suonarle.

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Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

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