I perteganti
Arrotino, seggiolaio, ombrellaio, spazzacamino, ciabattino, parolòt… fino a non molti anni fa il Trentino era percorso da questi ambulanti poverissimi, instancabili e talora anche un po’ temuti, che erano però indispensabili alla piccola economia domestica.
Vie preferenziali per gli spostamenti di questi lavoratori 'con la bottega sulle spalle' erano i passi, i valichi, che hanno da sempre caratterizzato la mobilità in montagna.
Una particolare categoria di ambulanti che sicuramente hanno dovuto superare numerosi valichi, alpini, ma non solo, erano i perteganti, provenienti dal Tesino: venditori di stampe popolari, che arrivarono a diffondere per le strade di tutta Europa e anche oltre oceano. Commerciavano immagini di diverso tipo, come vedute di città, scene di guerra, paesaggi e ovviamente stampe a carattere religioso. Le immagini venivano custodite in una cassetta di legno, la 'cassela', ben protette da una tela e strette con delle cinghie per tutelarle dalle intemperie.
Alcune stampe, come quelle che raffiguravano popoli stranierei o scene di guerra, servivano per scopi divulgativi, al fine di scoprire le tradizioni o per imparare a riconoscere le divise militari. Ma vi erano anche scene di genere che servivano per decorare le pareti dei salotti. Molti di questi pertenganti riuscirono a stabilirsi con delle botteghe vere e proprie e delle volte divennero loro stessi editori, stabilendosi nei luoghi di maggiore attività per il mercato, come la Russia o l’America.
Siamo certi che loro ne conoscevano tanti passi da superare!
Nelle foto Amedeo Fattore, pertegante di Castello Tesino, con la figlia Maria Bertilla e la moglie Maria Zampiero, a metà degli anni ‘40 in provincia di Varese. In un'altra immagine le stampe appese in mostra davanti alla Cattedrale di Orléans e due ambulanti di Castello Tesino: Davide Pinato e Serafino Patata 1830 (Ecomuseo del Tesino)
Tags