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I lavori casalinghi di una volta

Un utile integrazione al reddito familiare era dato anche dai prodotti delle piccole industrie domestiche.
 Esse servivano innanzitutto a soddisfare le necessità familiari senza ricorrere a merci provenienti dall'esterno, ma potevano divenire anche una forma lucrosa d'impiego dei lunghi tempi di inattività dovuti ai rigori invernali.
Così alcuni ambienti della casa si trasformavano in laboratori di filatura e tessitura, di falegname e di intagliatore, di cestaio e via così in mille piccole attività.
La stùa era l'unico locale dell'abitazione esente da fumi e di temperatura gradevole anche nei periodi più rigidi, grazie sia alla presenza del fórno sia alla favorevole esposizione verso sud. Era il cuore della casa: luogo di giochi di bimbi, di riposo di uomini dopo le dure attività agricole e boschive, di racconti di vecchi affabulatori e di discreti corteggiamenti di giovani pretendenti.
Ma soprattutto la stua era il luogo dei lavori femminili, in primo luogo la filatura della lana e del lino prodotto nei campi attorno al paese; infatti ogni famiglia aveva un campo a lino.

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Collezione

Museo Etnografico Casa Angiul Sai

Autore

Patrizia Rizzo

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