Officina di Storie: SportsCulture / I pionieri di ieri e di oggi

Beatrice Tomasson

Beatrice Tomasson (25 April 1859 – 13 February 1947) Parlare di sport tra le nostre montagne significa parlare del rapporto tra uomo e natura, tra l'uomo e la sua 'natura' più intima e profonda.

Re della montagna è l'alpinismo, un'attività sportiva a tutti gli effetti, anche se non rigidamente codificata da regole fisse. I suoi esordi vengono fatti risalire al 1786 con la salita del Monte Bianco da parte di Balmat e Paccard. In questa prima fase, l'alpinismo aveva caratteristiche esplorative e chi lo praticava era spinto da motivazioni scientifiche, militari o economiche. È solo dopo la conquista delle cime più alte che ha preso forma l'alpinismo moderno, in cui la ricerca della via più facile cede il passo all'interesse per la creazione di itinerari più difficili che presentano una sfida di carattere sportivo.

Da quel momento la montagna iniziò a 'tingersi di rosa': una delle migliori atlete che la storia ricorda è infatti Beatrice Tomasson. Fu proprio questa ragazza inglese, volitiva e forte, a diventare una delle maggiori esponenti dell’alpinismo pionieristico. Il suo grande exploit fu la via sulla parete Sud di Punta Penia, cima più alta della Marmolada: itinerario più volte tentato anche da altri famosi alpinisti.

La sfida fu superata in un giorno di bufera nel 1901, con le guide Michele Bettega e Bortolo Zagonel. Come d’abitudine per gli scalatori inglesi anche Beatrice, giunta in vetta, stappò una bottiglia di Champagne.

Nonostante l'itinerario oggi sia molto ripetuto non va sottovalutato. La lunghezza è notevole e in Marmolada il meteo cambia velocemente.

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Museo Geologico delle Dolomiti - Predazzo

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