Cambiare rimanendo se stesso
Immagine: T-Yong Chung, 'Contatto', 2018, stampa calcografica su tessuto, due strutture, 230x160x106 cm. L’opera fa parte del progetto 'Tiziano Contemporaneo'. Foto: Giacomo De Donà Per -- Le Dolomiti sono un complesso straordinario di natura e cultura. Ogni territorio abitato e vissuto dall’uomo è fatto di queste due cose, e vive del loro rapporto, che deve essere creativo e costruttivo. Anche il Paesaggio, nella definizione di E. Gellner, risulta come la 'sommatoria di ambiente naturale e azione dell’uomo'. Ma i paesaggi vanno continuamente costruiti, ridefiniti, dall’uomo. Nelle necessità, come nelle potenzialità. Noi (DC) lavoriamo costantemente alla ridefinizione dell’identità dei territori e dei loro potenziali, attraverso gli strumenti interpretativi, critici, trasformativi, di cui dispone il Contemporaneo, che è pensiero in atto. La cultura del territorio, oltrechè dei patrimoni ambientali, è dunque ricca della storia e delle imprese degli uomini. E queste matrici vanno riprese, a sospinte. Tra i progetti avviati da DC negli ultimi anni, c’è Tiziano Contemporaneo. Tiziano Vecellio è un campione assoluto dell’arte, e della cultura. Un grande rinnovatore universale. Dal 2017, abbiamo approcciato quest’eredità copiosa, agendola attraverso il lavoro degli artisti. Sono una trentina le opere prodotte ad oggi. Ognuna di esse ha colto uno spunto tizianesco, riprocessandolo concettualmente e formalmente. Un corpus nuovo d’opere dunque, che pescano nel passato, senza affondarvi. Una cultura vitale infatti non può limitarsi a riproporre le cose buone che furono, e deve invece continuamente riportarne in luce i valori, trattandoli come stimoli attivi, e non come sacre reliquien o sindoni. In questo modo, Tiziano rimane sempre sé stesso, ma il suo lascito viene vivificato. Secondo Novalis, il mondo è 'un indico enciclopedico del nostro spirito, che possiede una originaria capacità ad essere vivificato dallo spirito'. E la volontà creatrice dell’uomo si manifesta proprio nell’arte, perché, mentre il sapere impedisce l’attività creatrice, essa la consente, attraverso la 'libertà produttiva'. Ecco dunque come un contenuto di rilievo non si atrofizza in un oggetto immobile e contemplato, ma cresce ed evolve in un flusso dinamico, nel pensiero e nelle pratiche, riguadagnando al presente, e rinnovando creativamente, la realtà. Ciò che è, è ciò che può cambiare, rimanendo se stesso.
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