Ut unum sint
Senza lavoro, e di conseguenza senza denaro, le persone, intere famiglie, se ne sono andate dai nostri paesi. Lo spopolamento è il fenomeno negativo più evidente degli ultimi decenni in montagna. Per cui, per evitare o rallentare questo esodo, è necessario creare lavoro, comunicazioni stradali sicure, scuole, servizi, servizi sanitari.
Come? Valorizzare le vocazioni. Poiché tutte le zone dolomitiche sono spettacolari, incrementare il turismo e le attività ricettive. Albergo Diffuso e hotel. Incoraggiare le specializzazioni per appoggiare le creazioni di aziende artigiane. Anche favorire la tenuta di orti e allevamenti di animali da cortile...
E qualche suggerimento arriva anche dal quadro che presentiamo, dal titolo 'Ut unum sint', conservato nel Municipio di Santo Stefano di Cadore. 'Ut unum sint', una cosa sola, insieme, insembar. È un’opera del Maestro Regianini emblematica, significante 'Comelico unito al Cadore', sullo sfondo delle Dolomiti nell’Unesco. Sono raffigurati i campanili del Comelico che escono prospetticamente dall’abbraccio centrale delle due torri del Cadore. Tutti uniti saldamente da una catena. In alto la corona dolomitica con i nomi delle granitiche presenze pallide' (Guido Buzzo).
Il 'futuro' delle nostre montagne, pur con tanti campanili, è legato, certamente, anche al superamento dei 'campanilismi'. Come sentenzia Regianini,' ut unum sint' è l’obiettivo. 'L’unione fa la forza' sembra aggiungere il pittore in questo quadro, che 'fotografa' la situazione presente di Cadore e Comelico e… guarda lontano.
Tags
- Dolomiteschange
- DolomitesMuseum
- DolomitesMuseum2020
- Comunità in cammino
- Community on the road
- Die gemeinschaft blickt in die zukunft
- Die gemeinschaft blickt in die zukunft
- Comunità montana unita
- United mountain community
- Vereinte berggemeinschaft