L'automobilismo
Entrati nel mito
Gli sport hanno avuto, ed hanno, una parte interessante nei paesi alpini, nella trasformazione del paesaggio, e anche nell'economia.
Dal Museo Regianini un quadro che celebra uno sport, apparentemente, senza 'legami' con le Dolomiti: l'automobilismo.
Scrive il giornalista Guido Buzzo: 'Per l'arte lo sport deve essere un veicolo di pace tra i popoli. Come avviene alle Olimpiadi. Le discipline sportive raffigurate nei dipinti hanno l’intento, attraverso l’arte, di sostituire la competizione sportiva alla guerra. Così come raffigurato dal Maestro Regianini nell’opera del famoso Raid Pechino-Parigi del 1907, i cui allenamenti con l’Itala vennero praticati nel 1906 in Val Visdende. Un raid di comunicazione e di pace. Nel contesto ricordiamo le olimpiadi del 1956 a Cortina, che coinvolsero atleti sportivi, lavoratori di tutto l’arco dolomitico. La sottolineatura è per lo sci nordico, conosciuto come sci da fondo, che ha consentito agli abitanti delle zone dolomitiche di raggiungere d’inverno località distanti per motivi di comunicazioni e di lavoro. E' la disciplina antica, principe della montagna innevata. E qui ricordiamo il conosciutissimo fondista, primatista, olimpionico, mondiale, campionissimo delle discipline dello sci da fondo, Maurilio de Zolt, il Grillo'.
Venendo all'opera scelta per l'hastag #sportsculture, osserviamo che essa riguarda, come già puntualizzato sopra, uno sport molto 'particolare' per la montagna, quello automobilistico. Il pittore ha voluto raffigurarlo nel dipinto, dal titolo 'Entrati nel mito', acrilico su tavola, cm 110x80, realizzato nel 2007 e conservato nella sala della Regola di Costalissoio.
La genesi dell'opera si colloca appunto nell'anno 2007...
Il 16 settembre di quell'anno, presso la malga Pra Marino, è stata scoperta una targa a ricordo del raid Parigi-Pechino e degli allenamenti voluti dal principe Scipione Borghese nella Val Visdende, perché ritenuta simile a certi tratti impervi del tragitto che attraversava la Cina, la steppa russa e la regione degli Urali. L'iniziativa è nata da un'idea della Regola di Costalissoio e di Guido Buzzo, che segue le proposte culturali della Comunione familiare. Per quell'occasione, il Maestro Luigi Regianini ha realizzato il quadro 'Entrati nel mito' che si riferisce proprio alla fase preparatoria, con la figura del principe e la rappresentazione del Peralba. Osservando il dipinto, notiamo che sullo sfondo in alto, a destra, è raffigurato l'antico 'Tempio del Cielo' di Pechino, circondato da un drago celeste, simbolo del potere. Accanto un cinese con l'abbigliamento dell'epoca e una scritta dai benefìci poteri magici. Al centro del quadro si trova la Torre Eiffel, simbolo dì Parigi; in alto, a sinistra, nel cielo domina il ritratto del principe Scipione Borghese in tenuta da pilota; più in basso, un angolo della Val Visdende, con il monte Peralba.
Qualche cenno storico sull’evento sportivo raffigurato nel quadro.
Nel 1906 il principe, il noto giornalista Luigi Barzini e il tecnico Guizzardi, per prepararsi alla difficile e pericolosa spedizione su un'Itala 35/45 HP, che li avrebbe poi resi famosi, si allenarono proprio in Val Visdende, preparando il raid Parigi-Pechino dell'anno successivo. Nessun pensava che i tre compagni ce l'avrebbero fatta, considerate le enormi distanze da coprire per raggiungere una meta lontana sedicimila chilometri, tra rocce, praterie e paludi. E invece l'impresa riuscì ed ebbe un'eco trionfale, con le emozioni del viaggio raccolte nell'interessante diario di bordo tenuto da Barzini. All'epoca l'audacia dei protagonisti sbalordì il mondo e fu veramente epica, tanto che è ricordata ancora da tutti nei club degli automobilisti d'avventura. Azzeccato il titolo dell'opera: 'Entrati nel mito' (Pino Bertorelli)
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