La croda
La croda rimane uno dei grandi temi della montagna, uno dei temi centrali di DC, che da sempre porta la montagna nella fabbrica (dato che la fabbrica è già nella montagna). La croda che scaliamo sempre, con le mani, con la mente, col pensiero, con l’ingegno: con l’arte. Sono decine e decine le opere prodotte negli anni: esse formano una sorta di atlante contemporaneo riflessivo della roccia traguardata: interpretata. Qui di seguito una scelta di tre lavori realizzati. Nel 2011, Fabrizio Prevedello '…ha sperimentato una fusione geneticamente impossibile in natura, attraverso l’inserimento di un marmo 'straniero' sul taglio di una cava di marmo autoctono…', (a Olantreghe, Belluno, grazie a Cason Marmi - K Stone). Fabrizio Prevedello, Olantreghe, Longarone, 4° innesto in cava. Opera inserita nella mostra collettiva 'Azimut', a cura di Alice Ginaldi, ex polo chimico Montedison di Sass Muss (Sospirolo, Belluno), Padiglione Pavione, 17 settembre – 16 ottobre 2011, in collaborazione con Cardelli e Fontana arte contemporanea. -- Nel 2012, Giorgia Severi ha portato un grande masso dalla Valle di San Lucano all’interno della fabbrica ex Visibilia, che in quell’anno Dolomiti Contemporanee rigenerava, a Tabon agordino (Bl), traendone (col martello pneumatico e una dolce accuratezza poetica e generosa) l'opera 'To Everyone'. '…To Everyone' è sorto sotto a questa goccia penetrante, inarrestabile. il masso di 3.000 chilogrammi, selezionato tra venti, in due giorni di pelustrazioni da giorgia, val di san lucano, val corpassa, greto del cordevole. poi sollevato e portato dentro, e carezzato dolcemente, col martello pneumatico, fino a farne un oggetto di captazione, scolpito l’orlo dell’incavo, altro spazio d’azione che non è una felce, il masso da presa, duro ma accoglie, e ora la goccia lo bagna e lo riempie, lago di montagna, in vitro, e il meccanismo è bellissimo, e vien da berne…' Giorgia Severi, To Everyone, Opera inserita nella mostra collettiva 'e l’uomo non è una felce', a cura di Gianluca D’Incà Levis, Blocco di Taibon, APL 10, 21 settembre – 22 ottobre 2012: -- Nel 2013, Andrea Andreco partecipa ad 'Open in Painting', a cura di G. D’Incà Levis. Ecco il suo sasso sul Rifugio Brigata Alpina Cadore, in Nevegal (Bl): '…Andreco è arrivato nelle Dolomiti di notte, pioggia battente, rocce fredde e bagnate. La mattina dopo, era ad esplorare l’ambiente dell’Alpe del Nevegal. Ha raccolto sassi, li ha analizzati: la geologia e la petrografia fanno parte da tempo della sua ricerca ... E’ stato un sasso, una pietra di calcere dolomitico, trovata in terra, a suggerigli la forma del proprio oggetto pittorico … Alla fine, il sasso è divenuto un macigno. Il masso sfaccettato, è un simbolo macroscopico. la semplificazione della sua geometria di base ne accentua la valenza icastica. Esso diviene rappresentazione simbolica della terra … Il macigno si libra, e si fa nuvola, sogno, simbolo, pietra della follia … Open in painting
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