La bicicletta di Marco Pantani
VITA IN PENDENZA
Questa è la bicicletta con cui Marco Pantani ha vinto due tappe al Tour de France del 1997, Alpe d'Huez e Monzine. Due tappe in salita, naturalmente.
Un mondo piatto avrebbe appiattito anche l'evoluzione della bicicletta.
È la pendenza il motore e il cuore del ciclismo.
Motore perché ha generato fin dall'inizio invenzioni, migliorie, trovate di ogni genere per essere addomesticata, portata un po' alla volta sempre più alla misura d'uomo.
L'invenzione del cambio è il regalo più grande che dobbiamo a questa lunga ricerca.
Cuore perché è sulle salite che si decidono le sorti delle gare e dei corridori; il tempo si dilata e un chilometro in pendenza ne vale dieci in pianura; il gruppo compatto si sgrana e ognuno appare per chi è davvero: in pianura si può provare a fingere, in salita no.
Nel Tour del '97 Pantani si è trovato davanti a un corridore formidabile, Jan Ullrich, che quel Tour l'ha vinto rifilando più di un quarto d'ora al Pirata nelle due cronometro individuali piatte come tavole.
Sembrava che la pendenza avesse ceduto il primato alla pianura.
Ma era solo un'illusione ottica.
Giusto il tempo per prendere le misure, e la salita e il Pirata si sono ripresi la scena.
L'anno dopo, nella leggendaria accoppiata Giro-Tour, Pantani ha staccato tutti, Ullrich compreso.
Ancora una volta e come sempre, nel fragore leggero di una strada in pendenza.
#inclinedliving #DolomitesMuseum
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