Il paiolo

L’oggetto della settimana è… Il paiolo!
Fondamentale per la produzione della polenta - ma non solo: si usava anche per bollire le verdure, cuocere le minestre e preparare la marmellata. Veniva appeso ad una catena sopra al focolare aperto o appoggiato sui cerchi della cucina economica, infatti ha il fondo curvo e non piatto come le pentole moderne.

Curiosità: i paioli molto grandi venivano impiegati nella produzione del formaggio o per fare il bucato, mentre quelli più piccoli venivano usati per fare il caffè o scaldare l’acqua.
Oltre alla classica polenta di mais, si cuocevano nel paiolo anche polente di grano saraceno o di patate che poi venivano mangiate accompagnate da rape, fagioli, formaggi, aringhe o, nei giorni di festa, carni.
Un’altra preparazione tradizionale è la mosa (o trisa), una minestra fatta con farina di mais cotta nel latte o nell’acqua e condita con del burro, che veniva mangiata a colazione e veniva data anche ai bambini piccoli durante lo svezzamento.
E cosa succedeva in caso di usura? Il paiolo non veniva rimpiazzato, ma portato dal ramaio per dei rattoppi. È infatti tipico della cultura contadina aggiustare gli oggetti quotidiani invece di sostituirli. •••
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Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

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Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina San Michele all'Adige

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