Al Piave se non piove: La compagnia del Sasso / Selci

Selce

La selce è una roccia sedimentaria composta perlopiù da silice. La silice proviene dai resti scheletrici o gusci di piccoli organismi (es. diatomee, spugne, radiolari). Si tratta quindi di quarzo microcristallino che tende solitamente a concentrarsi in forma di lenti o noduli all’interno di strati calcarei; è estremamente compatta e, per la sua tendenza a rompersi generando margini translucidi e taglienti, è stata utilizzata molto dall’uomo preistorico. Il suo colore dipende da elementi accessori quali ossidi presenti nella roccia: se c’è ferro la pietra ha un colore rossiccio, se ha delle tracce di piombo diventa bluastra e se c’è del rame assume un colore verdastro; infine invece se c’è materia organica ha un colore nero. La disponibilità di questo tipo di materiale fu fondamentale per i nostri antenati, poiché la selce oltre a essere un ottimo strumento di taglio, quindi impiegato per la realizzazione di utensili per la caccia, è utilizzabile anche come pietra focaia per l’accensione del fuoco. Anche recentemente (1600-1890) la selce è stata usata come pietra focaia negli accendini e nei fucili antichi.

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Autore

Luca De Monaco, nell'ambito del progetto 'Al Piave se non piove'

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